È noto a tutti che essere alla guida di un veicolo richiede una grande dose di attenzione e tanta prudenza al fine di evitare incidenti. Spesso però concentrarsi solamente sugli altri mezzi o sui pedoni in attraversamento non è sufficiente; occorre fare i conti anche con l'influenza generata dalle condizioni atmosferiche sul manto stradale e adeguare la nostra guida in base ad esse. Difatti uno dei fenomeni più pericolosi dovuti al meteo avverso, e che spesso viene ignorato da molti, è quello dell'Aquaplaning, ovvero quella situazione in cui un veicolo in movimento inizia a "galleggiare" su uno strato d'acqua esteso di una strada riducendo l'aderenza dei pneumatici a zero.
Come già detto in precedenza, l'Aquaplaning è una problematica molto sottovalutata dalla maggior parte degli automobilisti. Durante le giornate di forte pioggia l’aderenza degli pneumatici con l’asfalto tende ad azzerarsi a causa della formazione di un cuscino d'acqua che annulla l’attrito tra le due rispettive superfici.
Tale pericolosissimo fenomeno può essere mitigato, se non addirittura annullato, oltre che da una guida attenta, anche grazie all’asfalto drenante.
Tra le diversissime tipologie di asfalti e conglomerati bituminosi, uno dei più conosciuti, almeno per il nome, è l’asfalto drenante. Questo manto stradale fu ideato con il preciso scopo di contrastare non solo il pericoloso effetto dell'aquaplaning, ma anche per garantire una maggior aderenza in presenza di forti piogge e condizioni atmosferiche avverse.
Grazie ad un particolare mix di inerti, bitume e polimeri ad alta porosità che lo compongono, questa specifica tipologia di asfalto riduce notevolmente lo strato di acqua che permane sul manto superficiale della strada in caso di pioggia.
Pur essendo un prodotto nostrano brevettato in Italia, questo speciale tipo di asfalto non è ancora molto diffuso nel nostro bel Paese. Infatti è tutt'ora utilizzato esclusivamente nelle pavimentazioni delle tratte autostradali più importanti. Al contrario, all’estero è utilizzato praticamente in tutte le strade, anche in quelle urbane.
Ma entrando nello specifico, qual è la composizione della mescola di questo speciale manto? E come riesce ad assolvere la sua funzione? Come anticipato, questa speciale tipologia di asfalto è caratterizzata da un altissimo livello di porosità grazie alla sua composizione di polimeri complessi. La miscela di ghiaia e sabbia, tramite un particolare procedimento di mescola, crea dei vuoti chiamati "pori". Sono proprio questi "pori" a configurarne le proprietà drenanti.
La percentuale di bitume si attesta a circa il 7%, ed è proprio la particolare composizione della miscela a conferire all'asfalto drenante un colore così scuro. Ma la peculiarità di questa particolare mescola da sola non è sufficiente per assolvere alla funzione drenante. Infatti, è necessario che l’asfalto drenante, nella fase di posa in opera, debba essere steso sopra ad uno strato di collegamento preventivamente realizzato con un conglomerato bituminoso ''chiuso'', ossia privo di vuoti e perciò impermeabile, posato con adeguate pendenze. È solo questa accortezza costruttiva che permetterà il deflusso completo dell’acqua piovana che sarà convogliata dallo strato drenante verso quello sottostante, assolvendo così al compito di confluire le acque ai lati della strada e permettendo allo strato superficiale di rimanere sempre asciutto anche in caso di condizioni avverse.
È bene sapere che in assenza di questa metodologia operativa è sconsigliato l'uso di un conglomerato drenante, in quanto la mancata interposizione dello strato impermeabile lascerebbe penetrare l'acqua nelle aree di sottofondazione più profonde della pavimentazione stradale. Ciò causerebbe una lenta ma inesorabile disgregazione del sottofondo, compromettendo nel tempo l'integrità stessa di tutta la struttura veicolare. A quel punto, l'unica soluzione percorribile sarebbe la bonifica del fondo mediante interventi più profondi di ripristino per ristabilire le caratteristiche ottimali del tratto.
In merito agli inerti adottati nella mescola, vengono utilizzate delle rocce per lo più basaltiche che hanno la particolare caratteristica di essere molto resistenti sia al deterioramento che alle alterazioni chimiche provocate dall’acqua.
Infine, per conferire all'asfalto drenante una maggior resistenza all'usura e alla deformazione, viene spesso aggiunta un'adeguata percentuale di polimeri nella miscela. Tali polimeri conferiscono una maggior resistenza agli sbalzi termici, che possono causare anche disastrose rotture del manto durante le stagioni più estreme.
Come già anticipato, l’asfalto drenante ha molti vantaggi. Uno di questi, e sicuramente il più importante, è quello di conferire una maggior sicurezza di guida agli utenti della strada grazie alla maggiore aderenza che il manto stradale conferisce ai mezzi circolanti.
Come se già questo non bastasse, a fronte di un costo leggermente più elevato, l'asfalto drenante ha un ciclo vitale più lungo rispetto agli asfalti tradizionali. Ciò lo rende uno dei manti stradali più conveniente come rapporto qualità prezzo. Se la durata media degli asfalti tradizionali si attesta a circa 5 anni, quello drenante riesce a raggiungere il considerevole traguardo di 7 anni, ovvero un ciclo vitale del 30% più lungo.
Da non dimenticare inoltre le proprietà fonoassorbenti del manto stradale drenante. Secondo recenti studi, adottando un asfalto drenante si ottiene una riduzione di circa 2 decibel del rumore del traffico veicolare, specialmente sulle strade a scorrimento veloce come le autostrade e le superstrade.
Infine, grazie al colore particolarmente scuro dell'asfalto drenante, questo particolare manto è in grado di ridurre drasticamente il riverbero dei fari abbaglianti e anabbaglianti dei mezzi con un relativo aumento della sicurezza per gli utenti.
Come in ogni circostanza, questo tipo di pavimentazione ha anche i suoi punti deboli. Il principale è sicuramente legato alla sua scarsa resistenza ai movimenti di tipo "rotatorio", esercitati di norma dagli pneumatici in manovre di sterzata, cambio di marcia e inversioni. Infatti, sotto l'azione ripetuta di tali forze torcenti, l'asfalto drenante tenderà a disgregarsi piuttosto facilmente. Non a caso l'asfalto drenante trova largo impiego nei tratti autostradali, dove tale processo è assente proprio per la peculiare caratteristica di queste infrastrutture di consentire il solo senso unico di marcia, azzerando ogni movimento non lineare dei mezzi sull'asfalto.
È proprio anche in considerazione di questo tipo di fenomeno che risulta fondamentale la corretta scelta del giusto tipo di materiale da utilizzare, che deve essere ogni volta accuratamente valutato sia in fase di progettazione, che in fase di esecuzione.
Potrebbe sembrare che l'asfalto drenante non abbia più molto da offrire in termini di evoluzione della sua tecnologia, ma è proprio qui che ci si sbaglia.
Fin dalla sua nascita, gli studi sull’asfalto drenante non si sono mai fermati. Sempre in Italia, recentemente, un gruppo di ingegneri nostrani è riuscito a dar vita ad una versione "evoluta" del già ben conosciuto asfalto drenante.
Questo asfalto innovativo introduce tre grandi novità rispetto al suo predecessore:
L'Asfalto Drenante è un conglomerato bituminoso dalle grandissime caratteristiche. Le sue innumerevoli proprietà lo hanno reso fin dal suo brevetto la scelta migliore per la creazione di infrastrutture di grande importanza come le autostrade (per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo alla rivista ufficiale della SITEB).
Grazie alla nostra esperienza trentennale sia nel campo della produzione con Futura Conglomerati, parte del nostro gruppo, sia nel campo della messa in opera di ogni tipologia di conglomerati bituminosi, siamo in grado di offrire l'eccellenza dei manti d'usura a prezzi competitivi, anche per una pavimentazione stradale speciale e dall'alto contenuto tecnologico come l'Asfalto Drenante.
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